Acciaio o Ghisa? Come fare a capire qual è la tipologia di griglia che più si adatta alle nostre esigenze?
Prima di acquistare una griglia è meglio chiedersi quali sono le caratteristiche dei due materiali, per quali pietanze sono consigliati e come trattarli prima di accendere il barbecue.
Marco Agostini ci spiega quali sono i pro e i contro di entrambi.
I due materiali principali con cui sono realizzate le griglie di alta qualità in commercio sono la ghisa e l’acciaio, ciascuna con i propri vantaggi e svantaggi.
Ma quale dei due è il migliore e quale è preferibile scegliere? La risposta è insita nel loro funzionamento.
La ghisa ha l’enorme vantaggio di essere un grande accumulatore di calore, è certamente la superficie da grilling per eccellenza, consentendo di realizzare delle righe di cauterizzazione a regola d’arte su pietanze come le bistecche. Si tratta però di un materiale poroso, che trattiene molto l’umidità, specie se conservato all’aperto: tende quindi facilmente alla ruggine. Per prevenirla puoi effettuare subito dopo l’acquisto al cosiddetto “condizionamento“: spennella la superficie con olio di semi e lascia la griglia in forno a 100 gradi per alcuni minuti fino all’ assorbimento completo dell’olio. Ripeti l’operazione per due-tre volte. L’olio con il calore diventa più liquido, si insinua nei pori e li satura, proteggendo meglio la ghisa dal deperimento.
La griglia in acciaio, essendo un peggiore accumulatore di calore, è più indicata per cotture di pietanze più delicate. Le griglie con tondini o maglie più spessi servono ad accumulare più calore, avvicinandosi alle prestazioni della ghisa. Facilmente pulibile, l’acciaio è un materiale altamente igienico e praticamente eterno. Tieni presente poi che l’acciaio è un materiale più costoso della ghisa.